Il superbonus 110 rischi e pericoli da evitare.
Il superbonus 110% è sicuramente un’occasione unica per
rinnovare un patrimonio immobiliare, quello italiano, ormai vetusto ed
energivoro.
Vuol dire però che sarà possibile rinnovare la propria abitazione senza
spendere un euro, gratis, e il tutto a carico dello stato?
In articoli precedenti ci siamo concentrati su quale occasione unica fosse rappresentata da questo super incentivo ora prorogato fino al 30 giugno 2022 e, solo per i condomìni che al giugno 2022 hanno concluso almeno il 60% dei lavori, fino al 31 dicembre 2022.
Ma che dire delle possibili problematiche che potrebbero impedirci di
usufruire di questa agevolazione? Quali sono i rischi e i pericoli?
tutto bello ma …
Sicuramente il Superbonus 110% è la più grande opportunità per
abbattere i costi di una ristrutturazione.
Ma questo non significa che sia completamente a costo zero o che non
nasconda dei rischi.
In questo articolo ” superbonus 110 rischi e pericoli da evitare” ci concentreremo su due possibili problematiche che potrebbero inficiare la possibilità di usufruire dell’agevolazione.
superbonus 110 rischi e pericoli
La prima insidia da inserire sotto la voce superbonus
110 rischi e pericoli è quella
rappresentata dalla “Regolarità
Catastale e Urbanistica”.
difformità catastale
Ricordiamo
che i controlli burocratici su questi tipi di interventi saranno massicci, e lo
Stato andrà a caccia di ogni appiglio per contestare l’erogazione di questo
credito.
Una “difformità
catastale” rientra nel concetto di abuso edilizio.
Anche una
piccola differenza rispetto a quanto depositato in catasto può
configurarsi come difformità.
Questo
assunto, valido in realtà per qualsiasi tipo di intervento edilizio, è da
tenere in considerazione a maggior ragione per una misura incentivante come
quella prevista dal d.l. 34/2020; l’art. 49 del Testo unico edilizia (d.P.R. n.
380/2001), infatti, prevede espressamente che gli interventi non autorizzati o
realizzati in difformità (oltre la soglia di “tolleranza” del 2% per unità
immobiliare prevista dall’art. 34-bis del Testo unico) non
possono beneficiare di agevolazioni fiscali.
Tanto per
capirci, una finestra posizionata 20 centimetri più a destra rispetto alle
planimetrie depositate presso il catasto, un muro interno abbattuto per
allargare la zona giorno, una tramezza eretta per dividere due ambienti … queste
sono tutte difformità, che andranno sanate PRIMA di ipotizzare quali
interventi effettuare per avere accesso all’incentivo.
Sarà il proprietario
dell’immobile che presenta tali difformità, con l’assistenza di tecnici e
legali e chiaramente a proprie spese, a mettere in atto quanto necessario al
fine di sanare la sua posizione.
congruità dei prezzi
Questo è un
altro aspetto che va inserito nella serie superbonus 110 rischi e pericoli.
Nell’articolo
119 del Decreto che contiene la super misura del 110% per l’efficienza
energetica al comma 2 è indicato che questi interventi vanno effettuati nei “limiti
di spesa previsti per ciascun intervento di efficienza energetica previsti dalla
legislazione vigente…”
Un aspetto
questo non trascurabile.
Ci sono dei
massimali di spesa previsti dal Decreto legge 63/2013 che indicano quali sono i
prezzi massimi degli interventi per usufruire dell’agevolazione e il comma 2 fa
proprio riferimento a quel Decreto.
Le cifre per
le quali si chiede l’accesso al Superbonus 110% dovranno essere congrue ad un
prezziario “medio” che determina le cifre minime e massime per ogni tipologia
di lavoro.
I prezziari
applicabili sono in genere due, uno nazionale e uno regionale, ed è
fondamentale che la ditta che eseguirà i lavori non sbagli i prezzi indicati
nel preventivo.
Facciamo un
esempio: vogliamo eseguire un intervento di efficienza energetica per rientrare
nell’agevolazione del superbonus 110% e decidiamo di coibentare la casa con un
cappotto esterno.
Mettiamo che
il costo preventivato si aggiri intorno ai 70 euro al metro quadrato (prezzo
puramente indicativo), mentre il prezziario indichi un costo di 50 euro (prezzo
puramente indicativo),.
In questo
caso il valore massimo dell’incentivo, indicato nell’allegato della Legge
63/2013, è pari a 50 euro al metro quadrato il che significa che la differenza
(70 – 50 = € 20 al metro quadro) rimarrà a carico del committente.
Quindi
diciamo che non sarà proprio un intervento a costo zero.
e se qualcosa non va? chi paga?
Tutti gli aspetti
fin qui indicati danno un’idea delle complessità connesse all’accesso
all’incentivo e anche del rischio che emergano problematiche non anticipate in
un primo momento.
Il rischio
principale è ovviamente che le autorità competenti per i controlli (Agenzia
delle Entrate ed ENEA) riscontrino il difetto dei presupposti e che ciò
determini la decadenza dal beneficio percepito, con il recupero del contributo
e l’applicazione di interessi e sanzioni.
L’Agenzia
delle Entrate ha chiarito (circolare n. 24/E/2020) che il recupero
della detrazione non spettante sarà effettuato nei confronti del beneficiario
dell’agevolazione (quindi il committente), ma che vige la
responsabilità in solido del fornitore che abbia applicato lo sconto o del
cessionario del credito fiscale “in presenza di concorso nella violazione”, ai
sensi dell’art. 9 del d.lgs. n. 472/1997.
Quindi, qualora sia accertata la mancata integrazione, anche parziale,
dei requisiti che danno diritto alla detrazione d’imposta, l’Agenzia
delle entrate provvederà al recupero dell’importo corrispondente
alla detrazione non spettante nei confronti del soggetto che ha esercitato
l’opzione.
Tale importo sarà inoltre maggiorato degli interessi di
cui all’articolo 20 del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre
1973, n. 602, e delle sanzioni di cui all’articolo 13 del decreto
legislativo 18 dicembre 1997, n. 471.
Oltre alle sanzioni penali, nei confronti dei soggetti che
rilasciano attestazioni e asseverazioni infedeli si applica una sanzione
amministrativa pecuniaria da euro 2.000 a euro 15.000 per
ciascuna attestazione o asseverazione infedele resa.
quindi che fare?
In conclusione possiamo dire che quella rappresentata dal superbonus 110% è sicuramente un’occasione unica per rinnovare un patrimonio immobiliare ormai datato, ma nasconde comunque dei rischi che vanno esaminati con attenzione prima di prendere qualsiasi decisione.
Proprio per
questo, se desiderate ulteriori informazioni, noi di Civer SC,
saremo pronti a guidarvi e ad aiutarvi a cogliere queste opportunità.
Potete contattarci direttamente, venendo nella nostra sede di San Giovanni Lupatoto o telefonando al nostro numero 045 9251178 oppure compilando il form che trovate QUI.