Smaltimento o bonifica amianto, cosa cambia?

Smaltimento o bonifica amianto?

Potrebbe sembrare una domanda con una risposta ovvia ma non è così.

Forse per un non addetto ai lavori tra smaltimento amianto e bonifica amianto, praticamente non vi è differenza, ma nella realtà vi è una notevole differenza.

Vediamo quindi di comprendere la differenza tra le due e quali sono attualmente gli incentivi fiscali relativi all’eliminazione dell’amianto.

Amianto, il nemico invisibile

Prima di tutto capiamo perché l’amianto va eliminato.

L’amianto nel corso degli anni è stato molto utilizzato in campo edile, questo grazie alla sua notevole resistenza che lo ha reso il materiale ideale per le coperture del tetto, per le tubature, come le colonne di scarico e le canne fumarie e anche nella produzione delle piastrelle.

Ora il problema dell’amianto è nelle sue fibre.

Quando, a causa del tempo inizia a deteriorarsi o viene danneggiato e si polverizza, le microfibre che finiscono nell’aria, una volta inalate possono causare malattie gravi come ad esempio il cancro ai polmoni.

Ora la produzione di materiali contenenti amianto è cessata a partire dal 1992, ed esiste anche una risoluzione europea che prevede l’eliminazione dell’amianto da ogni Paese entro il 2028.

Per questo ad oggi esistono diversi INCENTIVI FISCALI volti ad incoraggiare l’eliminazione dell’amianto.

Ma cosa scegliere, smaltimento o bonifica amianto?

In effetti quando parliamo di smaltimento o bonifica amianto ci riferiamo a due metodi per limitare il danno che l’amianto reca, in primis alla salute umana e poi all’ambiente.

Nello specifico, con smaltimento amianto ci riferiamo alla metodologia che viene applicata quando ci troviamo di fronte ad un manufatto in amianto danneggiato o che rischia di sbriciolarsi e quindi diffondersi nell’area.

Dal momento che presenta un rischio serio per l’uomo, l’amianto deve essere rimosso totalmente e sostituito con altro materiale attraverso lo smaltimento. 

Bonifica amianto

Quando parliamo invece di bonifica amianto ci riferiamo invece ad un’operazione diversa.

L’amianto non viene eliminato, le strutture in amianto vengono per così dire coperte e messe in sicurezza, senza essere smaltite in discarica. 

Si ottiene questo risultato attraverso l’incapsulamento, in pratica l’amianto viene trattato con dei prodotti specifici, ricoprenti e penetranti che, una volta applicati, costituiscono una pellicola sulla superficie dannosa, cessando di essere dannoso, in quanto se ne evita la dispersione nell’ambiente.

Altra metodologia applicata è il confinamento.

Viene installata una barriera, che si limita a separare la struttura in amianto dalle aree vivibili dell’abitazione. Al contrario di quanto avviene con l’incapsulamento, con questa procedura si ha un rilascio di fibre nocive all’interno del confinamento, che però non provoca più danni all’uomo.

Cosa scegliere?

Cosa scegliere tra smaltimento o bonifica amianto?

Come spiegato dipende dal grado di conservazione del manufatto in amianto.

Prima di decidere quale metodologia applicare per eliminare il pericolo dell’amianto, chiaramente è opportuno contattare una ditta specializzata, la quale potrà aiutarci nell’espletare le pratiche burocratiche, potrà indicarci qual è la maniera corretta di agire e assistere nell’ottenere le agevolazioni fiscali previste dai vari decreti finanziari.

Se desiderate saperne di più, sentitevi liberi di contattarci di persona, venendo nella nostra sede di San Giovanni Lupatoto, telefonando al 045 9251178 oppure compilando questo form.

Civer S.C.

24 Giugno 2020 by creativart 0 Comments

Come migliorare la classe energetica di 2 livelli

Migliorare la classe energetica della propria abitazione per farle fare un salto di 2 classi potrebbe essere la parola chiave dei prossimi mesi.

Ecobonus 110% e decreto rilancio

Con il DECRETO RILANCIO del 19 maggio 2020 sono state introdotte diverse NOVITÀ in grado di accelerare la ripartenza dopo lo stop forzato di 2 mesi causa coronavirus Covid-19.

Tra queste novità vi è sicuramente la possibilità di usufruire di un super ECOBONUS al 110%, in pratica poter effettuare dei lavori di riqualificazione della propria abitazione senza spendere nulla.

Immagina di poter rendere la vostra abitazione antisismica, poter effettuare una bonifica dell’amianto che ancora si annida nella tua casa, cambiare la caldaia con una meno energivora, … e molto altro, il tutto senza spendere nulla.

Qual è il segreto?

Far fare alla propria abitazione un salto di 2 classi energetiche, passare da una classe G a una F, E, D, C, B, A, A1, A2, A3, A4.

Cosa sono le classi energetiche

Innanzitutto vediamo di fare un po’ di chiarezza.

Ogni abitazione appartiene ad una data classe energetica.

Purtroppo la maggior parte delle case, specialmente le meno recenti, ricadono in classi energetiche basse, come forse ci accorgiamo dalla nostra bolletta, questo perché in passato venivano utilizzati materiali termicamente poco performanti.

La classe energetica viene segnalata all’interno dell’attestato di prestazione energetica APE redatto da un professionista abilitato.

Per facilitare la lettura dell’attestato APE ai non addetti ai lavori, la norma ha istituito le classi energetiche, assegnandogli dei colori diversi.

Lo stesso sistema che ci interessa quando acquistiamo un nuovo elettrodomestico.

In tutto abbiamo 10 classiA4, A3, A2, A1, B, C, D, E, F, G.

La A4 è la più efficiente, mentre, la G la peggiore, ovviamente.

A questo punto la domanda che ci interessa è …

Come migliorare la classe energetica della propria abitazione di 2 classi?

Un primo passaggio è individuare a quale classe appartiene la tua casa.

Puoi far questo chiedendo l’aiuto ad un professionista specializzato il quale prontamente individuerà la classe energetica attuale e potrà indicarti quali interventi effettuare per raggiungere il tuo obbiettivo.

Comunque in linea di principio ecco alcuni interventi che ti permetteranno di ottenere il risultato voluto:

  • Installazione di un cappotto termico. In questo caso se parliamo di un edificio in classe G, basterebbe questo semplice intervento per fare un salto di 2 classi.
  • Installazione una caldaia a condensazione modulante con sistema di regolazione della temperatura evoluto di V livello con sonda esterna.
  • Effettuare un isolamento del solaio del sottotetto.
  • Sostituzione degli infissi e coibentazione dei cassonetti.
  • L’installazione di una pompa di calore.

L’installazione di un impianto fotovoltaico invece può ricevere i benefici dell’ecobonus se abbinato ad uno degli interventi elencati sopra.

In conclusione

Dopo l’emanazione del Decreto Rilancio, l’obiettivo di ridurre di due classi energetiche l’efficienza della tua casa è a portata di mano.

Vedrai migliorare le prestazioni energetiche del tuo appartamento, e in più ti verrà restituito il 110% di quanto hai speso grazie alle detrazioni sulle tasse Irpef.

Certo, devi prima consultarti con un professionista in grado di fare con te delle reali valutazioni e uno studio adeguato.

Speriamo però che con questo articolo siamo riusciti a dipanare qualche dubbio e darti qualche utile idea.

Se desideri saperne di più, sentiti libero di contattarci di persona, venendo nella nostra sede di San Giovanni Lupatoto, telefonando oppure compilando questo form.

Civer S.C.